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Prosegue il procedimento per il manufatto di Galeata, sequestrato nel '21, che sarebbe finito su una proprietà privata.

Prosegue il procedimento  per il manufatto di Galeata, sequestrato nel '21, che sarebbe finito su una proprietà privata.
Da: Girovagando Pubblicato In: Dicembre 04, 2023 Visualizzato: 487

Prosegue il procedimento per il manufatto di Galeata, sequestrato nel '21, che sarebbe finito su una proprietà privata.

4 gli imputati tra cui Ferretti,  che si era candidato sindaco alle amministrative dello scorso maggio.

Ponte Mercatale, che sorge sull’omonima via di Galeata verso Pianetto; affare che innesca passioni prima ancora che contrapposizioni dialettiche, peraltro intrise di venature politiche: tra gli imputati svetta Elisa Deo (presente in aula), sindaca di centrosinistra in carica fino al 15 maggio, giorno in cui il paese della Val Bidente sceglierà il nuovo primo cittadino. La Deo è accusata di violazione di domicilio e con lei, nel vallo degli imputati, si contano gli assessori Cristiano Zambelli e Potito Scalzulli e, non ultimo, Giorgio Ferretti, in qualità di dirigente tecnico del Comune, che è accusato anche di falso ideologico. Ma attenzione: Ferretti tra poco più di un mese correrà come candidato sindaco.

La disputa esala quindi, chiaramente, vapori politici. E forse anche per questo i contendenti non risparmiano le stoccate fin dall’inizio della vicenda, nel 2021, quando il Ponte Mercatale, due mesi dopo l’inaugurazione, viene sequestrato dalla procura su richiesta di Donatella Maria Campini e della figlia Hannika: per l’accusa il manufatto finisce sulla loro proprietà, dove sorge l’abitazione di famiglia eretta negli anni Cinquanta. Concetto ribadito ieri in aula dalla Campini: "Quelle terre sono nostre. Ci sono i documenti che lo attestano", ha sottolineato la donna, sentita come teste in qualità di parte lesa assistita dall’avvocato Fabio Chiarini davanti al pm Massimo Maggiori e al giudice Elisabetta Giorgi. Opposta la visione degli imputati, difesi da Giulia Farneti e Giordano Anconelli: "Quel terreno è demaniale ci sono carte catastali del 1922 che lo attestano". Carte che, ribattono madre e figlia, non sono mai state "rinnovate dal Comune" e quindi "scadute, inerti". Intanto la difesa ha annunciato che chiederà il dissequestro del ponte. Per il processo se ne riparlerà il 17 luglio.


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