Loredana Berté
Non è una signora, è costantemente depressa e in lotta con il mondo, difficile da gestire
e aliena dai compromessi. Un ritrattino così si addice, nel nostro paese, solo ad una
persona e ad una e una sola cantante. Parliamo della rockstar nostrana par excellence,
sua maestà Loredana Bertè. Che, nata il 20 settembre 1950 a Bagnara Calabra, da quel
piccolo paesino è partita alla conquista del trono della musica leggera italiana,
perlomeno in ambito femminile. La sua è una famiglia tutta al femminile, composta da
ben quattro sorelle, di cui una, Domenica, diventerà famosa con lo pseudonimo di Mia
Martini.
È alla metà degli anni '60 che Loredana comincia a muovere i primi passi nel mondo
dello spettacolo e precisamente dal "Piper", la famosa discoteca romana che per un
periodo l'ha vista stranamente protagonista. Lei, così ribelle e selvaggia, in mezzo a
tutti quei figli di papà, fianco a fianco alla "decadente" Nicoletta Strambelli, alias Patty
Pravo? Per carità, quella non poteva che essere un'esperienza fatalmente breve.
E così, conosciuto nel frattempo un altro outsider come Renato Zero, comincia pian
piano a salire i gradini della fama. Scelti entrambi da Don Lurio, fanno parte dei
cosiddetti "Collettoni" di Rita Pavone nelle sue trasmissioni televisive, poi è la volta del
musical: prima "Orfeo 9" di Tito Schipa Jr., poi sempre insieme nella allora scandalosa
versione italiana di "Hair", storico musical dai temi scottanti in quel periodo, tra cui la
guerra del Vietnam. Ma il talento di Loredana Bertè è nella musica, e nel 1974 esce il
suo primo album: è subito scandalo, perché Loredana coi benpensanti ci dovrà
combattere per un bel po'... "Streaking" è il titolo e Loredana appare nuda in copertina.
È solo la prima di una lunga serie di censure: la copertina viene cambiata, ma incontra
ugualmente l'ostracismo dell'allora radio pubblica, poco incline a trasmettere canzoni
dai testi forti.
Il vero exploit di Loredana Berté avviene l'anno dopo, nel 1975: il singolo "Sei
bellissima" ottiene un grande successo e a tutt'oggi è considerato - con merito - un
classico della musica italiana. Il brano viene incluso nell'album "Normale o Super" del
1976; nel 1977 esce "T.I.R.", il suo terzo LP.
Nonostante la produzione artistica di Mario Lavezzi che sarà suo compagno di lavoro e
nella vita per diversi anni, e nonostante un certo già visibile impegno sia musicale sia
nei testi, la vera consacrazione di Loredana Bertè cantante e interprete arriva però nel
1978 con la pubblicazione di un 45 giri firmato Ivano Fossati, esordiente autore nonché
componente di un gruppo per i tempi un po' underground, "I Delirium", dal titolo
"Dedicato". Per alcuni una sorta di manifesto politico, per Loredana un pezzo storico
tra i più amati da lei stessa.
La canzone farà parte di un album splendido, "BandaBertè" (1979) che confermerà
Loredana come una delle protagoniste del panorama rock italiano e che vedrà al suo
interno collaborazioni prestigiosissime: oltre al già menzionato Ivano Fossati, Pino
Daniele, Alberto Radius, la coppia Battisti-Mogol, Avogadro, Lavezzi, ecc. "...e la luna
bussò" è la track più famosa dell'album e altro pezzo storico del repertorio di Loredana,
prima e forse unica cantante ad usare sonorità reggae in Italia.
Le grandi collaborazioni nei successivi album e negli anni a seguire saranno
numerosissime. Da Ron a Renato Zero, da Mia Martini a Gianni Bella fino a Enrico
Ruggeri ("Il mare d'inverno"), al compositore brasiliano Djavan, a Bruno Lauzi, a
Corrado Rustici, e tanti altri.
Nel 1980 è la volta di "Loredanaberte" con il trascinante pezzo da traino "In alto mare" e
poi si riconferma grandissima due anni dopo con l'enorme successo di "Non sono una
signora", sigillato dalla vittoria al Festivalbar. "Traslocando", l'album successivo, è uno
del suoi dischi più belli e intensi.
Questo è il vertice assoluto della tenebrosa cantante, da cui non poteva che seguire un
declino - seppur breve - segnato da vari tentativi per tornare alla ribalta (come il finto
pancione esibito ad un'edizione sanremese).
Nel 1989 si materializza invece lo spettro della disperazione e della depressione nella
figura del tennista Bjorn Borg: una storia d'amore totale che ha rischiato di distruggere
psicologimante, soprattutto dopo l'abbandono di lui, la Loredana nazionale. Ne è un
simbolo l'aggressivo e amaro singolo "Amici non ne ho", un brano che dice tutto circa la
sua situazione esistenziale (nemmeno mitigata dai pur lievi tratti ironici). I drammi di
casa Bertè, però, non dovevano finire qui. Nel maggio 1995 scompare l'amata-odiata
sorella, quella Mia Martini che si è sempre intestardita a cercare un successo tutto
personale, lontano dall'ombra dell'ingombrante parente. La tragedia segna
profondamente la già provata cantante.
L'attività musicale di Loredana comunque non si ferma. Nell'album che segue,
"Ufficialmente dispersi", Loredana debutta come autrice dei testi.
Gli album "Un pettirosso da combattimento" e "Decisamente Loredana" contengono
pezzi autobiografici che svelano appieno l'ultima Bertè.
A partire dal 1998 c'è una brusca fermata, forse una pausa di riflessione per ritrovare se
stessa. Sarà la 52ma edizione del Festival di Sanremo a restituirla ai suoi fans i quali,
prontamente, la rimettono su quel trono da cui, in realtà, non è mai scesa.
Il 2004 ha rilanciato Loredana Berté con la trasmissione tv "Musicfarm"; inoltre la sua
"In alto mare" è stata ripresa e remixata per comporre "Waves of luv", uno dei tanti
tormentoni estivi che hanno infiammato le discoteche italiane.
Partecipa a Sanremo 2008 e scoppia un caso: il brano che presenta, e che si intitola
"Musica e parole", è in realtà "Ultimo segreto", brano cantato da Ornella Ventura
vent'anni prima, nel 1988, e prodotto da Tullio De Piscopo insieme ad Alberto Radius,
che è anche l'autore. Radius, storico leader dei Formula Tre, è però anche l'autore di
"Musica e parole": scoppia quindi un singolare episodio di "autoplagio" che porta alla
squalifica di Loredana Berté dalla gara.
Torna sul palco di Sanremo 2012 con il brano "Respirare" scritto e con lei cantato da
Gigi D'Alessio. All'inizio del 2014 in occasione dei suoi quarant'anni di carriera torna a
esibirsi dal vivo con il tour "Bandabertè 1974-2014". L'anno seguente, nel novembre del
2015, dà alle stampe la sua autobiografia ufficiale dal titolo "Traslocando" (come il suo
album del 1982).
Nel 2016 esce il suo nuovo disco "Amici non ne ho... ma amiche sì!" in concomitanza del
suo ritorno in tv: ricopre il ruolo di giudice nella nuova edizione di "Amici" di Maria
De Filippi. Nel 2018 conosce una nuova ondata di popolarità e successo grazie al
singolo realizzato in collaborazione con i Boomdabash intitolato "Non ti dico no". Il
brano esce a maggio e diventa uno dei tormentoni dell'estate. Oltre a essere incluso nel
disco del gruppo, viene inserito anche nel nuovo album di inediti di Loredana Bertè, la
Ho sentito che dovevo raccontare le cose io, adesso che sono ancora viva. Non volevo che
qualcuno pensasse di poter parlare della mia vita con me morta, e quindi per forza zitta.
cui uscita è programmata per il mese di settembre 2018.
Nel novembre 2021 esce un nuovo lavoro: l'album dal titolo emblematico "Manifesto"
.
Torna in gara a Sanremo nel 2024 con la canzone "Pazza".
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