Enrico Montesano: “Imitavo anche le galline. La politica? Il mio errore”
“Innanzitutto 80 è l’età anagrafica. Quella biologica è diversa: io me ne sento 60. I ricordi belli sono tanti.Il primo? Quando ho conosciuto mia moglie. Professionalmente, il giorno in cui ho visto che la mia comicità funzionava, alla trasmissione ‘Che domenica amici’, dove facevo Felice Allegria”.
Come nacque il suo fortunato personaggio?
“In un localino che si chiamava ‘Il Puff’, di Lando Fiorini. Un giorno Lando mi disse: vuoi venire? E lì inventai quel personaggio, tipicamente romano, che faceva il finto tonto per riuscire a cavarsela. Al locale vennero Castellano e Pipolo che trovarono il nome giusto, Felice Allegria, un evidente ossimoro rispetto al personaggio, a cui invece andava tutto storto e che terminava i suoi racconti con l’inevitabile ‘n’apocalisse...’”.
La delusione maggiore?
“E meno male che ci sono le delusioni, altrimenti sarebbe tutto zucchero. L’importante è ricominciare. Forse è stato un errore avvicinarmi alla politica... È stata una breve parentesi ma sufficiente a farmi capire che dovevo stare lontano da quel mondo”.
Torniamo alla sua gioventù: lei crebbe in un collegio.
“Feci 7 anni e mezzo dai padri Somaschi. Studiavo da geometra, anche se avrei voluto frequentare l’Artistico. Ma quel liceo non era nelle corde dei padri... Fu un periodo abbastanza malinconico e triste, c’era chi era orfano di padre, chi di madre come me, chi di tutti e due i genitori. Essere accettato dal gruppo era importante, così ero diventato il buffone, già allora facevo le imitazioni, far ridere mi aiutava a superare la malinconia. Ricordo che in classe facevo impazzire una professoressa, mi nascondevo nell’ultimo banco e imitavo il verso della gallina. Lei non capiva, io dicevo: viene dalla strada”.
È sempre stato un grande imitatore...
“Mio nonno mi portava dal barbiere, e mi chiedeva: fai il rumore del clacson della Vespa (lo riproduce, benissimo, ndr), avevo 5 anni. Alla radio ascoltavo il mio maestro Alighiero Noschese con il quale ho avuto il piacere di lavorare in alcuni film. Insieme facevamo Tina Pica e Totò. Imitavo i telegiornalisti di allora, Sergio Telmon, Ruggero Orlando (lo imita perfettamente, ndr), e poi i cantanti, Gianni Morandi, Tony Dallara, Domenico Modugno. I politici... Andreotti mi mandava i biglietti di congratulazione. Ho fatto Pertini, Berlinguer, Nenni”.
Nessuno si lamentava?
“Oggi sono molto più permalosi. Il giullare deve fare satira, e se il potere non lo tollera non è un buon segno”.
Lei si definisce ‘nipote d’arte’.
“Nipote perché figlio mi sembrava troppo. Mia nonna era attrice. Mio padre non poté far niente perché lo chiamarono a fare una cosetta, la guerra... Oggi ai miei nipoti dico che ho 80 anni, e sono stati 80 anni di pace. Auguro a tutti di viverne altri 80 sempre in pace, anche se le circostanze attuali non mi sembrano propizie”.
Cosa comprò con i primi guadagni?
“Una grande tv per mio nonno, che non stava bene. E poi una Lancia coupè. Prima avevo sempre avuto auto di terza o quarta mano. Ho avuto una Topolino C, poi una Topolino A, una 600, una Innocenti di terza mano, una piccola Mercedes, una Fiat 1500. Ma alla fine mi sono comprato un’auto nuova”.
Ha mai sprecato del denaro?
“Ho ricevuto una buona educazione dai miei nonni, che mi hanno insegnato a non buttare via i soldi. Ho speso molto per la casa in campagna e per la campagna, ma non sono acquisti futili. Non ho mai fatto spese faraoniche per barche, aerei. Sono parsimonioso. Ah sì, ho speso molto in avvocati, per le separazioni e i divorzi”.
Lei ha lavorato con Gabriella Ferri. Come la ricorda?
“Eravamo alla prima sede del Bagaglino, in vicolo della Campanella. Assistei alla sua trasformazione della canzone ‘Dove sta Zazà’. Prima era un brano normale, come una marcetta, mentre lei, in soli due-tre pomeriggi, la cambiò in quel brano intenso, malinconico, che divenne un grande successo. Per un periodo abitavamo vicini, io stavo in piazza del Teatro di Pompeo, e lei a Campo dei Fiori”.
Fantastico 9, con Anna Oxa.
“La volevo fortemente, e andammo a trovarla ad Auronzo, allo stadio del ghiaccio, dove teneva uno spettacolo. Faceva un freddo. Le suggerimmo di reinterpretare delle canzoni che divennero grandi successi. La Rai mi propose di rifare Fantastico l’anno dopo, ma rifiutai, avevo il teatro, il cinema. Ecco, anche quello è stato un errore. Oh, se la Rai adesso mi chiama io vengo subito”.
Accanto a Gigi Proietti in ‘Febbre di cavallo’...
“Eravamo come due centravanti, ognuno dei quali voleva fare un gol più dell’altro”.
Perché si iscrisse a una scuola di ballo?
“Volevo essere un attore completo, come gli artisti americani che sanno recitare, ballare, cantare. Non ho mai frequentato un’accademia ma ho studiato ballo e canto. Un’esperienza che mi è venuta utile quando ho fatto ‘Bravo’ in tv con Garinei, Gino Landi, Trovajoli, Terzoli e Vaime”.
L’anno prossimo andrà in tournée con lo spettacolo ‘Ottanta Voglia di stare con voi’. Di cosa parlerà?
“Di com’era e com’è. I ricordi di un attore dal 1966 a oggi. Penso di essere l’unico che ha consumato la prima notte di nozze alla seconda. Perché la prima era proprio quella dello sbarco sulla Luna, davanti alla tv fino alle 4 di mattina...”.
Amici 24, solo tre cantanti resistono nella classifica Fimi: ecco i nomi degli ex allievi
Come ogni anno, la scuola di Amici di Maria De Filippi si rivela una scuderia di nuovi talenti del c ...Visualizza altro
Standing ovation per Feltri: “Sono innamorato di Giorgia Meloni, è una fuoriclasse”
Dal palco del Teatro Gaber, il giornalista elogia la premier: “Concreta, decisa, non si lasc ...Visualizza altro
Adriano Celentano
Personaggio di grande spessore, artistico e culturale, è sempre stato un provocat ...Visualizza altro
La decima piaga il nuovo libro di Pietro Cunsolo
- Che bambino eri da piccolo e che rapporto avevi con la letteratura? Un bambino molto cu ...Visualizza altro